Webinar gratuito “La fruizione culturale nel post covid19”

Una bellissima iniziativa organizzata da Artedata, che mi ha visto speaker e moderatore insieme alla presidente ICOM Italia Adele Maresca Compagna, alla Responsabile Comunicazione ICOM Italia Barbara Landi e al collega e amico il prof. Sandro Danesi Professore del Laboratorio di Economia Locale di Piacenza, Università Cattolica del Sacro Cuore e docente Lettera i.

Buona visione

E se fosse l’arte a salvarci?

L’arte non può fare miracoli, ma se è l’espressione creativa dell’umanità, possiamo provare a usarla a scopo terapeutico, ammirando alcuni tra i più bei assembramenti artistici, partendo dalla agreste Primavera di Botticelli, e passando dai contadini danzanti di Bruegel, all’incoronazione di Napoleone di Jacques Lois David, senza dimenticare la celebre Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix , i Saltimbanchi di Picasso o la colazione dei canottieri Renoir, le donne in giardino di Monet e i viaggiatori di Camille Pissarro.

Il virus amplifica le diseguaglianze sociali. Ricominciamo dagli ultimi

Con l’emergenza Coronavirus il primo appello è quello di rimanere a casa, ma in Italia ci sono oltre 55mila persone che una casa non ce l’hanno e non possono rispettare la principale direttiva imposta da Governo e Regioni. C’è chi in questo periodo si rammarica per la perdita delle proprie libertà individuali ma c’è qualcosa di più importante ora ed è la salute e la vita stessa, che va tutelata in tutte le sue forme, anche quella dei sommersi, dei dimenticati, dei senza tetto, ma anche di quei coloro che lavoravano a nero e non hanno e non avranno nessun aiuto o scudo fiscale.

L’Associazione MUV Matera, di cui mi onoro di far parte nel ruolo di presidente, ha lanciato una campagna di Crowdfunding per raccogliere fondi a favore della Mensa dei Poveri gestita da Don Angelo Tataranni presso la Parrocchia di San Rocco a Matera.

Al suo trentesimo anno di sacerdozio, Don Angelo si è sempre distinto per spirito ecumenico di vera solidarietà e fratellanza all’interno della comunità materana e conosce già il MUV Matera, perché durante le festività natalizie ha ricevuto alcune Tombole Materane in omaggio per le famiglie più in difficoltà.

Purtroppo a cause della chiusura delle messe non è facile in questo momento reperire tutte le spese necessarie alla conduzione della mensa dei poveri. L’Associazione MUV Matera ha quindi deciso di offrire un duplice aiuto a Don Angelo, devolvendo la somma di 500 euro dal fondo cassa MUV e avviando una campagna di raccolta fondi nazionale grazie alla quale tutti potranno partecipare anche con poco. Il Crowdfunding è una pratica di raccolta fondi dal basso e collettiva, ormai molto usata anche in Italia per progetti culturali o di solidarietà.

Le somme raccolte saranno devolute direttamente alla Parrocchia di San Rocco e dato che la campagna di raccolta fondi è considerata tra quelle emergenziali COVID19, la piattaforma web per il Crowdfunding non tratterà nemmeno la sua consueta percentuale.

IL LINK
Aiuta l’Associazione MUV Matera a raccogliere fondi
per la Mensa dei Poveri di Don Angelo https://www.eppela.com/mensadeipoverididonangelo

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COVID-19 – Delusione Europa

In questi giorni in tutti i TG sentiamo cantare lodi al sistema sanitario nazionale che nonostante tutto sta dimostrando di essere un’eccellenza mondiale.
Sicuramente medici, infermieri e personale preposto stanno facendo miracoli, ma è appunto questo il problema, non avremmo dovuto gestire la situazione in questo modo. In meno di dieci anni, dal 2010 al 2016, in nome della spending review, abbiamo affossato e ridimensionato progressivamente la Sanità, il settore che tutela il bene più prezioso dei propri cittadini, la vita. Dal 2010 abbiamo rinunciato a 70.000 posti letto, abbiamo chiuso 175 ospedali, le Asl sono passate da 642 degli anni Ottanta a 101 nel 2017. Tutto a vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni, che per altro non proteggono dalle pandemie.
Ma la delusione è soprattutto a livello internazionale ed in particolare europeo. Quando dicevamo che questa unione europea è diventata troppo monetaria e poco comunitaria, intendevamo esattamente questo. Tante, troppe risorse, tempo e uomini impiegati nei progetti e trattati commerciali, perché non si è mai fatto nulla per prepararsi ad un bene sicuramente più prezioso del mercato, la salute dei propri cittadini? In Europa non si è mai fatta una simulazione di pandemia, nessun programma comune per un’emergenza sanitaria. Eppure gli esperti dell’Oms annunciavano da anni un rischio pandemia e il rapporto Gpmb del 2019 parlava già di un’imminente pandemia globale. Così mentre il virus attaccava Wuhan, l’Europa e gli europei guardavano con distanza alla Cina, eravamo tutti convinti che l’epidemia non avrebbe investito l’ovattato mondo occidentale. Probabilmente i nostri governanti avrebbero fatto meglio a studiare i dati epidemiologici condivisi dalla Cina già dal 7 gennaio in poi, per capire che il mondo intero si sarebbe stato travolto inesorabilmente dal Coronavirus.

E che fine hanno fatto i principi di solidarietà su cui abbiamo edificato questa Europa? Frantumati dai fatti e dalle reazioni protezionistiche di Germania e Francia, dalla personalissima iniziativa di chiusura dei confini austriaci nei confronti dell’Italia (che mi auguro non dimenticheremo), dai silenzi alle richieste di aiuto e di fornitura medicale da parte dell’Italia. Siamo dovuti ricorrere agli studenti di medicina, ai medici in pensione e ai medici cubani e per fortuna che ci sono stati loro.
Conte ha detto che il post Covid19 è la tragedia più grave del dopoguerra, alla fine sarà in effetti molto simile ad un dopoguerra, avremo le nostre vittime, le nostre macerie, e la necessità di ricostruire tutto, il lavoro, l’economia, i rapporti internazionali. Avremo solo nuove consapevolezze per ripensare la politica di un’Europa più solidale, più giusta e fondata meno sul mercato, e più sui contenuti di equità e giustizia con una vero Piano Politico Comunitaria sulla Salute.

Al via il Concorso letterario e fotografico “Scorza e Mollica”

In tempi da Coronavirus, non c’è niente di meglio, rimanendo a casa che dedicarsi alla cultura, alle arti e alla creatività, allora perché non cimentarsi col nuovo concorso gratuito letterario (racconti e poesie) e fotografico dedicato al #Pane?

“Scorza e Mollica” un concorso aperto a tutti, organizzato dall’Associazione MUV Matera, Slow Food Matera e alcuni panificatori di Matera

Info Bando qui: https://www.scorzaemollica.it/bando/ (Scadenza: 30/04/2020)

In foto la conferenza stampa di presentazione.

MATHERA il trimestrale di storia e cultura del territorio

Far parte del Gruppo di studio di questo bellissimo trimestrale “MATHERA” non è per me solo un piacere ma anche un grande stimolo. Il secondo numero di questa rivista è un reiterato capolavoro con articoli e “chicche” imperdibili per chi ha a cuore il nostro affascinante e intrigante territorio. Come ho già detto, il successo di questo progetto editoriale dell’Associazione culturale “Antros”, sta nell’aver rinvigorito la passione per la lettura di quei segni a volte seminascosti o quasi cancellati del nostro passato, segni che solo veri amanti della ricerca storica, artistica, culturale e magica riescono a cogliere e trasmettere. Complimenti a chi ha avuto l’idea, ci ha creduto e con tenacia e impegno porta avanti la rivista.

Ci vediamo nel prossimo numero con un altro mio articolo in lavorazione. 

Per info o abbonamenti: www.rivistamathera.it

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Intervista sul mio romanzo in uscita ad aprile

Qualche giorno fa mi ha contattato un giovane blogger lucano  Gianluigi Melucci, per intervistarmi sul romanzo “Il segreto delle nove monache di Akkon”, un romanzo che dopo aver vinto la selezione regionale del Premio La Giara della RAI ha convinto una casa editrice romana e vedrà quindi la luce nel mese prossimo di Aprile 2015. Stay tuned.

Eccovi intanto il link all’intervista:

http://www.oggiscrivoio.blogspot.it/2015/03/il-segreto-delle-9-monache-di-akkon.html

Decreto Sblocca Italia – SbloccaTrivelle: la bellezza è a rischio

Sblocca Italia, il nome è stato scelto perché sembri qualcosa di estremamente positivo, ma intanto dietro il nome ottimistico di questo decreto si nascondono insidie inaccettabili per il nostro Paese.

Ho avuto la fortuna di vivere a Firenze per molti anni, apprezzando le bellezze del nostro paese, ho avuto l’occasione di viaggiare in vari continenti, tra cui USA e Australia, ogni volta che mi recavo in questi paesi lontani, molti sentendo da dove venivo, mi accoglievano con una esclamazione “lovely”.

Siamo talmente immersi nella bellezza, circondati da paesaggi naturali unici che spesso non riusciamo ad essere consapevoli di ciò che abbiamo, causando l’invidia di molte nazioni. I nostri giacimenti sono a portata di mano, dovrebbero essere i nostri borghi, i nostri monumenti, la nostra enogastronomia. Un governo illuminato dovrebbe fare decreti legge a favore e a difesa di questi beni, del turismo culturale, naturale, etc.

Invece, più leggo il decreto sblocca Italia, ormai ribattezzato da molti #sbloccaTrivelle, più mi accorgo che dentro ci sono cose che farebbero mobilitare i più soporiferi abitanti di qualsiasi Stato estero.

C’è davvero un po’ di tutto in questo decreto,  inceneritori, cementificazione, trivelle facili. Gli enti locali e le regioni vengono scavalcate dal governo centrale che potrà avere potere decisionale autonomo sull’approvazione delle nuove trivelle. Fino ad oggi erano le Regioni che mantenevano un ruolo di controllo, difesa e approvazione su nuove trivellazioni. Accentrare questo tipo di decisioni, molto delicate per il territorio, significa poter agire in piena libertà, col rischio di favorire interessi di pochi a scapito delle collettività locali.

Perché poi un decreto legge mi chiedo? Perché tutta questa fretta?

I decreti legge nell’ordinamento giuridico italiano, sono atti normativi aventi forza di legge adottati in casi di straordinaria necessità e urgenza dal governo. Questo sancisce la nostra costituzione all’art. 77. Quali sono i casi di straordinaria necessità o urgenza che hanno spinto il governo a partorire questo decreto legge?

Secondo Renzi, lo Sblocca Italia riconosce “il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità”

Pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità del petrolio.

E che fine ha fatto l’indiferribilità della lotta alla corruzione? Alla mafia? Alle bonifiche dei territori malati? E l’indefferibilità del rilancio del turismo che ci vede crollare in tutte le statistiche? Alle rinnovabili? Alla ricerca? Alla difesa del territorio? Su queste urgenze andava pensato un decreto legge.

Interessante poi che questo Sblocca Italia preveda che tutte le norme che difendano paesaggi ed ambiente possano essere scavalcate per opere di stoccaggio, trivellazione e compagnia varia. E se la terra è di un  privato che non la vuole vendere perché non gliene importa niente della pubblica utilità petrolifera? Nessun problema, per il privato dissidente è previsto l’esproprio.

Un’altro interessante strumento-concetto previsto dallo Sblocca Italia è il “titolo concessorio unico” con cui sarà sufficiente una sola domanda per eseguire ricerche e sondaggi prima e trivellazioni permanenti dopo. Adesso ci vogliono almeno due permessi distinti. Lo Sblocca Italia cambia tutto questo in nome della semplicità. E che importa se fra i due eventi sono passati anni e magari le realtà territoriali sono cambiate?

Preoccupante oltre che interessante, anche che se i progetti petroliferi comportano una “variazione degli strumenti urbanistici, il rilascio dell’autorizzazione ha effetto di variante urbanistica“.

In Basilicata tutti i parlamentari lucani hanno votato a favore del decreto, ad esclusione solo dei portavoce parlamentari del M5S (Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli), che fine hanno fatto i partiti ecologisti? La sinistra ambientalista? Il M5S ormai è l’unica vera opposizione.

Ancora Iraq

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Gli USA chiamano, l’Italia risponde. E torniamo in guerra per la terza volta in Iraq al fianco dei curdi per armarli, addestrarli, mettendo a disposizione truppe speciali, aerei, fornendo armi per un valore di 1,9 milioni di euro (per le armi i soldi si trovano sempre). Ufficialmente per contrastare l’Isis.
Se non erro, neanche lo statuto NATO, a cui apparteniamo, ammetterebbe un intervento bellico in Iraq. Dovrebbe esserci un aggressione o almeno una minaccia diretta su un territorio di un paese membro. Qui invece io vedo solo interessi dei paesi membri, più che minacce nei loro confronti.
L’art.11 della costituzione italiana è stato già aggirato e calpestato in passato, lo sarà anche oggi.
La cosa più saggia sarebbe non votare l’intervento in Parlamento e se mai attendere una specifica risoluzione ONU.

Scrivere: inventare e raccontare storie. 17 video tutorial free a cura di Giulio Mozzi

Per tutti coloro che amano scrivere e vogliono provare a mettersi in gioco con la scrittura, segnalo 17 video tutorial realizzate da Giulio Mozzi e Marco Zuin, nell’ambito del progetto Scuola d’Autore 2009/2010 dell’Istituto per la sperimentazione didattica ed educativa (Iprase) della Provincia di Trento. Giulio Mozzi è un Opinion maker dell’ambiente editoriale, saggista e narratore, docente di scrittura creativa. Se volete sapere altro di Giulio Mozzi, potete farvi un giro nel suo sito Internet.

I video non sono eccessivamente lunghi, li ho visti e devo dire che ne vale davvero la pena. Buona visione.